Cinque terre, un pezzo di Liguria rinasce dopo l’alluvione

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A pochi mesi dalla tragedia dell’ottobre scorso, gli incantevoli angoli tra Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Monterosso e Vernazza di nuovo pronti ad accogliere i turisti per sorprenderli con le loro meraviglie

Le cinque terre vittime della spaventosa alluvione dell’25 ottobre scorso stanno rinascendo. I borghi marinari, i terrazzamenti coltivati a vigna e olivo e i spettacolari sentieri  dichiarati nel 1997 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco, stanno lentamente tornando ad essere accoglienti e percorribili.

cinque terre

 

Certo c’è ancora molto da fare ma proprio per aiutare gli abitanti  a far ripartire la debole economia, e con essa, mantenere un territorio fragile  e affascinante è necessario che i turisti ritornino a frequentare questo meraviglioso angolo della Liguria. Il viaggio può partire  da Riomaggiore, il borgo più vicino a La Spezia con le sue case colorate costruite in verticale e la chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1340. da qui parte la notissima via dell’Amore che conduce a Manarola.

Lunga un chilometro, fu scavata nella roccia dai ferrovieri  tra il 1926 e il 1928 ed è diventata una suggestiva  e romantica passeggiata, conosciuta in tutto il mondo e alla portata di tutti, carrozzine comprese. Sul percorso nei presi di Manarola si incontra il bar dell’Amore accogliente punto di ristoro con balconata a picco sul mare. Manarola circondata da vitigni  e olivetti è un antico borgo che si estende  tra la stretta marina  e una ripida scogliera.

il paradiso

 

Gironzolando per il paese si ammirano  il vecchio frantoio per macinare le olive  e la trecentesca chiesa di San Lorenzo  in stile gotico-ligure. Corniglia arroccata su di una incantevole scogliera alta un centinaio di metri vanta origini romane e il suo nome deriva dal colono Corneliu, produttore dell’allora già rinomato vino bianco, le cui anfore sono state ritrovate a Pompei.

E’ l’unico paese quasi irraggiungibile dal mare e per fare ciò bisogna fare la lunga scalinata detta Lardarina che collega il centro abitato con la stazione  ferroviaria o utilizzare il più comodo bus elettrico. Qui il turista può visitare la settecentesca piazza  di largo Taragio  con l’Oratorio di Santa Caterina e la chiesa di San Pietro  una fra i monumenti più interessanti di tutta la costa ligure.

Vernazza si sta lentamente riprendenti dai gravissimi danni subiti  e accoglie il visitatore con l’inconfondibile  sagoma del suo castello, che domina l’antico borgo fortificato affacciato  sul porticciolo. Assolutamente da vedere la chiesa di Santa Margherita di Antiochia, costruita nel 1318 su una roccia a picco sul mare e protetta da una fila di scogli.

Monterosso al mare, paese amato da Eugenio Montale è diviso in due da un promontorio che si attraversa utilizzando una galleria pedonale. Da una parte si trova la piccola  e moderna e anonima  località balneare di Fegina con la stazione ferroviaria e la villa liberty  della famiglia Montale solo parzialmente colpita dall’alluvione. Dall’altra parte il vario e pinto medievale centro storico, dove tra vincoli stretti ed intricati sorge la chiesa San Giovanni Battista, una strada asfaltata conduce  alla splendida punta Mesco.

cinque terre

Informazioni utili

Prima di partire è consigliabile verificare via telefono o via internet  la situazione dei sentieri di collegamento  tra borghi e delle strutture ricettive, oppure www. parconazionale5terre.it da dove è possibile scaricare la mappa sentieristica con l’indicazione dei tratti aperti  e di quelli ancora non percorribili.

Il mezzo di trasporto più comodo è il treno, utilizzando i numerosi convogli della linea ferroviaria Genova-La Spezia- Pisa.

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