Cos’è l’ansia e come si manifesta

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Con il termine ansia si intende una particolare condizione psichica dell’individuo che avverte un senso irrazionale di paura e di oppressione quando si trova dinanzi ad pericolo vero o presunto.

cos'è l'ansiaL’ansia è in origine un sentimento naturale, una sorta di meccanismo di autodifesa che si attiva istintivamente quando il soggetto si trova in una situazione di pericolo. In origine l’ansia ha la funzione fondamentale di allertare tutti i sensi per consentire all’individuo di difendersi prontamente da un eventuale pericolo. E’ un retaggio ancestrale necessario per la conservazione della specie che – in condizioni psichiche normali –  si attiva solo in una situazione di stress e che serve a mettere in guardia il soggetto e a indurlo a prestare maggiore attenzione alla realtà che lo  circonda.

 L’ansia diventa patologia e si trasforma in disagio o malattia quando diventa impossibile da gestire da parte dell’individuo che percepisce la realtà in maniera distorta ed esagerata diventando preda di una paura irrazionale. Il soggetto ansioso non riesce ad analizzare con lucidità il pericolo, perde il contatto con la realtà e di conseguenza si sente minacciato, debole e impotente, comincia a sudare, va in iperventilazione e cerca di allontanarsi il prima possibile dalla fonte della sua paura. Lo stato di ansia spesso è accompagnato da sensazioni negative quali apprensione, frustrazione, senso di impotenza e di soffocamento.

Gli attacchi di ansia possono manifestarsi inaspettatamente, senza preavviso e per le cause più disparate ed è per questo che è definita come un disturbo poliedrico e multi-sfaccettato. Si possono distinguere diverse forme di ansia, ma, le più comuni sono: il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo da panico, le fobie, il disturbo post traumatico da stress e il disturbo ossessivo compulsivo.

L’ansia patologica e i componenti fondamentali

L’ansia patologia è costituita da tre componenti fondamentali, la componente comportamentale, quella cognitiva e quella fisiologia. La prima identifica la reazione del soggetto dinanzi ad una situazione avvertita come di pericolo, ovvero, il comportamento che quest’ultimo assume. Quando si trova davanti ad un pericolo, il soggetto ansioso può decidere o di affrontarlo o di evitarlo.

Nel primo caso si instaura un meccanismo ossessivo e maniacale che porta l’individuo ad analizzare e studiare ossessivamente una possibile soluzione. Nel secondo caso, invece, il soggetto sceglie di scappare via e di evitare il problema provando un’immediata sensazione di sollievo a cui però fa seguito un profondo senso di colpa.

La seconda componente, invece, è quella cognitiva e analizza i processi mentali che si attivano durante una crisi d’ansia. L’individuo quando è in preda ad un attacco di ansia perde la percezione della realtà, si concentra eccessivamente sul possibile pericolo identificandolo come ingestibile e incontrollabile. Si sente inadeguato e impreparato ad affrontare il problema e di conseguenza precipita in uno stato di profonda prostrazione.

La terza è ultima componente è quella fisiologica che analizza i sintomi legati ad un attacco di ansia, ovvero, tachicardia, ipersensibilità al dolore, dilatazione delle pupille, iperventilazione e aumento della tensione muscolare. Sintomi che possono comparire contemporaneamente o solo in parte.

Ansia

I sintomi dell’ansia

Essendo l’ansia un disturbo poliedrico, può manifestarsi attraverso numerosi sintomi che spesso sono essi stessi delle vere e proprie malattie correlate. In generale, comunque, i sintomi principali dell’ansia sono:  tremori, nausea, palpitazioni, nervosismo, sudorazione, iperventilazione e stato di tensione. La durata degli attacchi d’ansia è variabile e dipende da numerosi fattori.

L’ansia, inoltre, oltre ad essere una malattia essa stessa è anche un sintomo nelle principali neurosi. La si riscontra nella neurosi ossessiva, nelle psicosi, nelle fobie, in determinate malattie organiche come l’asma, le cardiopatie e le malattie neurologiche. L’abuso di determinati farmaci come anfetamine, barbiturici e ormoni tiroidei, infine, può essere la causa scatenante di disturbi d’ansia.

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