Prima casa: le agevolazioni per le giovani coppie

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I cosiddetti mutui agevolati per le giovani coppie fanno riferimento alle modifiche del piano casa contenute nel dpr 103/2013 entrato in vigore il 21 settembre 2013. Le modifiche al pacchetto di normative per le agevolazioni in realtà contengono alcuni punti che rispetto al passato, paradossalmente, rendono più difficile l’accesso al mutuo per la prima casa ai giovani, rappresentando un passo indietro rispetto al Piano Casa, anche se senza dubbio ci sono punti positivi che possono rendere le agevolazioni interessanti a chi cerca casa.

agevolazione prima casaPrima di tutto, i tassi di interesse applicabili dalle banche, invece di essere calcolati sulla base di Euribor o Irs con uno spread di 1,5% o 1,2% a seconda della durata del mutuo, se più o meno di 20 anni, sono stabiliti ogni tre mesi dal Ministro delle Finanze. Per il trimestre ottobre-dicembre 2013 i tassi applicabili sono del 3,88% per i mutui a tasso variabile e 5,11% per i mutui a tasso fisso.

Facendo due conti, sulla differenza sui tassi applicati in normali condizioni di mercato e dei relativi spread, questi fissati dal Ministero non sono molto “agevolanti”, ma si mantengono mediamente nella norma. Probabilmente saranno più vantaggiosi in futuro in quanto meno sensibili alle oscillazioni del mercato. La superficie massima dell’immobile per il quale richiedere un prestito è passata da 90 a 95 metri quadrati, non molti di più ma comunque è sempre qualcosa in più che non fa mai male.  Ovviamente bisogna ricordare se vi è sfuggito, anche se è implicito, si tratta di mutui per la Prima Casa, se possedete già un immobile queste agevolazioni non valgono.

Il tetto massimo del reddito ISEE per accedere alle agevolazioni è stato innalzato di 5000 euro annui, passando da 35.000 a 40.000, una modifica lungimirante (una famiglia con 40.000 euro annui ed un mutuo sulle spalle fa fatica a tirare avanti), anche se non è un grande innalzamento. È stata eliminata la condizione che imponeva che almeno il 50% del reddito provenisse da un contratto di lavoro atipico, dando la precedenza, in caso di scarsità di fondi o eccesso di richieste, a famiglie o singoli con figli minori a carico o coppie coniugate. Le banche non sono autorizzate a richiedere altre garanzie, tranne assicurative. Praticamente questo cavillo contenuto nel nuovo regolamento permette alle banche di chiedere la stipula di polizze come condizione per accedere al mutuo.

In sostanza, queste agevolazioni hanno una sola utilità: estendere grazie al fondo di Garanzia dello Stato, a molte più persone l’accesso ad un mutuo, anche in condizioni di reddito e di tipo di lavoro, in cui le banche lo negherebbero. D’altra parte però non ci sono molte altre agevolazioni nel pacchetto, mancano i vantaggi economici e c’è troppa libertà lasciata agli Istituti di Credito nel scegliere a chi concedere il mutuo o addirittura richiedere costose assicurazioni come condizione obbligatoria, che è sicuramente un costo aggiuntivo che le nuove famiglie italiane non dovrebbero vedersi caricato e che beneficia solo i finanziatori.

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