Alla scoperta di Alice Albertelli e del suo Arté Event Designer

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Quando il mondo crolla, tutti i propri sogni si sgretolano e ci si ritrova a ricominciare tutto da capo. Cosa si fa? L’abbiamo chiesto ad Alice Albertelli, titolare della rinomata realtà di eventi on the road Artè Event Designer.

alice albertelli organizzatrice eventi

Alice Albertelli di Artè Event Designer

Alice Albertelli nasce all’Isola d’Elba ma viene presto adottata dai Castelli Romani. Un’attrice e soprano lirico teatrale che ad un certo punto della sua vita si ritrova a cambiare tutto quanto, mantenendo inalterato il suo amore per la creatività.

La sua strada si incrocia con quella di una nota azienda romana di catering e banqueting e coordinazione del reparto allestimenti eventi. Tanti anni ed un solo unico sogno: poter mettere insieme la magia del teatro con l’unicità della creazione di eventi.

Alice Albertelli crea così Artè Event Designer, una piccola realtà di allestimento e organizzazione eventi, con un ufficio itinerante creato a bordo di un Volkswagen t2 degli anni ’70. Un’ubicazione ed idea unica nel suo genere, che le permette di raggiungere il cliente ovunque.

Una ragazza piena di energia, una delle Donne italiane con la D maiuscola, che abbiamo avuto l’onore di intervistare: lei vi darà una visione diversa del mondo e vi farà capire che le difficoltà vanno prese a braccetto e trasformate in opportunità.

A tu per tu con Alice Albertelli di Artè Event Designer

Ciao Alice! iniziamo subito chiedendoti: quando non lavori, chi sei e cosa ti piace fare?

Ho tanti hobby, tante passioni, tante curiosità ma in realtà trovo il tempo per soddisfare alcune di queste davvero poche volte. Passo molto tempo a cercare sempre novità nel settore design, mi piace leggere riviste di architettura, e manuali per fioristi, quindi in realtà è come se non staccassi mai la spina.

Adoro la primavera e l’estate, dove mi sento piena di energia.
D’inverno non amo per niente il freddo, e preferisco di gran lunga rintanarmi al caldo con una tazza di the davanti al fuoco con un buon libro o un film fantasy; se proprio il letargo non è ammissibile, faccio il pieno di curiosità e giro in lungo e in largo la città per mercati dell’usato alla scoperta di oggetti introvabili.

Il mio cane Kira è la mia ombra, mi segue praticamente ovunque, in ogni mio viaggio lei è al mio fianco e se il mio compagno è libero dal lavoro ci piace passare del tempo tutti e tre insieme a fare lunghe passeggiate sulla spiaggia o nei boschi.

“Creatività” è una parola che ti accompagna da sempre. Quando hai scoperto di non poterne fare a meno?

Reale utopia Astratta” è un insieme di parole che fin da ragazzina utilizzavo per descrivere il mio modo di vedere le cose.
Sin da bambina avevo una spiccata fantasia che mi faceva essere molto “strana” agli occhi dei coetanei, mi piaceva disegnare, e inventare mondi assurdi nei quali molto spesso mi ritrovavo a combattere con grandi stregoni e personaggi incredibili. Il mio mondo era sempre dinamico, frenetico, organizzato, ma continuamente pieno di colpi di scena. Ero Alice nel paese delle meraviglie per davvero.

Alle scuole medie ero inarrestabile, poca voglia di fare matematica ma sempre pronta a scrivere e a collezionare ore ed ore di arte, ad imparare a dipingere sul vetro, sulla ceramica, sulla stoffa. Era una necessità, uno sfogo; per me mettere in pratica manualmente ciò che navigava all’impazzata nella mia testa era un modo per creare ciò che era forse utopia per gli atri, astrazione per chi ne vedeva il risultato finale, ma realtà nuda e cruda per me che finalmente tutto poteva prendere vita!

artè event designer - alice albertelli

Ufficio itinerante di Alice Albertelli

È meglio seguire la ragione o la strada che indica il cuore?

Allora: sicuramente vi risponderei che la strada che indica il cuore è la strada che mi affascina di più, ma ho imparato che spesso non è quella che ti aiuta o ti porta a realizzare un obiettivo.
Questo perché la società è un gruppo di persone che anima la quotidianità con regole e mode, riproponendo dettagli e dettando quasi precise linee guida di ciò che è bene e ciò che non lo è; quindi se fossimo tutti spinti da istinti passionali non potremmo convivere.

Darsi regole è fondamentale per evitare grandi batoste ma è anche vero che non siamo soldati, e soprattutto è vero che abbiamo bisogno di libertà. Bisogna saper cogliere l’attimo, non credo nel “treno che passa una sola volta” ma credo nella voglia e nella determinazione del far in modo che tutto possa succedere.

Ci puoi parlare del tuo progetto Artè Event Designer?

Tutto nasce dall’idea di voler portare il fascino teatrale all’interno degli eventi, non con l’esigenza di attori o copioni ma con l’utilizzo della sceneggiatura e della scenografia.
Praticamente, la mia seconda casa è sempre stata il teatro, e ciò che più mi affascinava in quel mondo era il momento dell’entrata in scena: quel brivido prima che il sipario si aprisse. Dopo tutto diventava veloce, irresistibile, scorrevole, emozionale, ma mai quanto la scintilla dell’attimo prima, che sembra un momento eterno, pazzescamente vero, dove tutti gli spettatori sono seduti in platea e si spengono le luci di sala.

Per me era necessario unire questa sensazione con la fonte emozionale dello stare “in scena” su un evento, creando scenografie uniche che ogni volta parlano di nuove storie e nuovi luoghi.

Un progetto incredibile, che mi ha guarita dallo stress perché mi ha aperto un dialogo “faccia a faccia con me stessa”, mi sono ritrovata a sorridere nuovamente davanti a una sfida alla quale nessuno aveva mai pensato, dove però la disponibilità economica era limitata.
Nessuno, prima di me, aveva mai fatto niente di simile, non c’erano esempi – se non i food track – e non sarebbe stato semplice far capire che si trattava di un ufficio di progettazione eventi senza una sede fissa. Una follia con un senso ben preciso!

organizzazione eventi alice albertelli

Evento Artè Event Designer

Sapete la domanda di prima: ragione o cuore?….ecco in questo caso Artè è frutto di un bel mix tra le due!
E per me è stata una rinascita.

Hai avuto momenti di difficoltà? Cosa ti ha fatto rialzare e dire “io non mollo”?

Tante volte ho avuto difficoltà, e tanti ancora sono gli ostacoli, ma dire di no non fa per me, sono testarda, ho l’entusiasmo di un bambino e non mi voglio arrendere. Il volere è potere sul serio, se ci credi.
L’ho provato su di me e, anche se sono cresciuta molto come donna, mi sento sempre fragilità “in tasca” che qualche volta escono fuori. Ma mollare significherebbe rientrare nel vuoto, e non fa proprio per me.

Grazie al tuo ufficio “on the road” puoi raggiungere clienti in tutta Italia. Raccontaci la parte più affascinante dei tuoi progetti.

Posso andare di casa in casa, portare i miei materiali di campionario sempre con me, posso raggiungere comodamente i clienti dove preferiscono.
È un’idea che avvicina molto i clienti alla creatività di Artè: si sentono più coinvolti, più divertiti, spesso vogliono saperne di più, oltre ai servizi che offro, vogliono capire quale sia la scintilla che ha dato vita a questa realtà.

artè event designer di alice albertelli

Creatività e curiosità alla base del progetto di Alice

La parte più affascinante sicuramente è la preparazione il giorno prima dell’evento, e ovviamente la “messa in scena” del giorno seguente, dove siamo tutti molto emozionati. Non ho prove generali, ma ho – per esempio – composizioni floreali da realizzare o ultimi accorgimenti da prendere, da risolvere imprevisti dell’ultimo minuto e riconteggiare materiali e strumenti.
In realtà sono giorni “di fuoco” dove non c’è tempo per mangiare e per dormire, ti senti la testa piena e le gambe indolenzite, ma vai avanti; perché il guadagno più bello è l’abbraccio oppure il complimento di chi non ti conosceva e si è emozionato guardando ciò che viene creato, oltre all’entusiasmo di chi ha scelto Artè.

Quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare, con la parte di allestimento floreale e con il mio mezzo d’epoca, a un grande evento di Arabi su Roma.
350 ospiti che volevano a tutti i costi fotografarsi davanti al mio mezzo, con in testa coroncine di fiori in stile hippy; un’esperienza molto faticosa dal punto di vista della preparazione, ma che mi ha dato tantissima soddisfazione. È stata incredibile per l’entusiasmo e la gioia che tutti dimostravano nei confronti di Artè.

Hai mai pensato di organizzare corsi di formazione per orientare le persone a fare il tuo mestiere?

Sì, ho pensato varie volte di fare corsi , ma mi sento ancora molto “studente”, nonostante in molti mi chiedano di fare formazione. Ci ho provato ed è stato anche molto interessante e costruttivo e quindi probabilmente sarà uno step che più avanti proverò ad intraprendere.

Ci sono molte donne creative che si sentono in trappola o hanno paura di buttarsi. Cosa consigli?

Di essere coraggiose, di prendersi la responsabilità di volere qualcosa a tutti i costi.
Spesso capita di rivoluzionare la propria posizione solo quando si è davvero a terra, invece bisognerebbe imparare a non arrivare alle estremità, ma fermarsi un pochino prima, se possibile.

La tragedia è frutto di grandi cambiamenti, ma non sempre si ha la forza di farlo, a meno che non ci sia qualcuno vicino che crede in noi così tanto da aiutarci.

La creatività è un po’ una trappola, perché si pensa sempre di poter risolvere con modi alternativi situazioni, che al contrario richiedono strade ben precise, e quindi bisogna focalizzare prima un obiettivo, e poi definire i limiti e i rischi che ci possono essere, ma senza farsi spaventare da tutto questo. Deve essere un aiuto ad essere più coraggiose e più responsabili.

La pazzia non è sempre una cosa brutta se le intenzioni sono quelle di ottenere le cose in cui crediamo veramente: la difficoltà sta proprio nel trovare l’impulso ad “entrare in scena”.

eventi alice albertelli

Evento Arté Event Designer

Ringraziandoti per i tuoi preziosi consigli che diventeranno un importante stimolo per qualche lettrice del nostro blog donne, ti lasciamo così: qual è la tua citazione preferita, quella che ti ripeti sempre prima di iniziare una nuova avventura?

Che Dio ce la mandi buona!

NON PERDERTI LE ALTRE INTERVISTE DI BLOG DONNA!

 

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