Intervista ad Alessandra Spizzo: arte, amore ed iniziative sociali

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Alessandra Spizzo nasce ad Udine e sin da subito mostra un’attitudine particolare per tutto ciò che la avvicina al mondo dell’arte, intorno alla cultura e tutto ciò che reputa impalpabile ma necessario.

La sua formazione avviene nella scuola Arti e Mestieri Giovanni da Udine e successivamente alla scuola internazionale di Arte a Venezia. La sua voglia di sapere non si ferma di certo qui, ma continua tutt’ora, anche attraverso la partecipazione a molti laboratori di arte, restauro ed artigianato.

Alessandra rappresenta tutto ciò che nasce all’interno della sua mente e si nasconde attraverso la coscienza; le sue rappresentazioni ci aprono la porta del suo mondo diverso ed estremamente affascinante.

Alessandra Spizzo desidera unire la sua grande ricchezza e conoscenza del mondo creativo, conducendo da diversi anni Atelier artistici animati da ragazzi autistici. Due mondi che si incontrano e creano messaggi che profumano d’infinito.

alessandra spizzo artistaAlessandra è tante donne in una sola e come tale si diverte anche a scrivere ed illustrare favole per i bambini nonché progettare dei bijoux, ispirati sempre alle grandi opere che hanno fatto storia o sono state realizzate dai grandi maestri. Le sue mostre personali sono conosciute sia in Italia che all’estero e sono sempre di ispirazione per molti, riuscendo ad avvicinare numerose persone al mondo dell’arte fino a quel momento sconosciuto.

Molto attenta alle tematiche sociali, Alessandra cerca sempre di realizzare mostre e contenuti che si orientino verso un determinato argomento, sino a svilupparlo al 100%: a volte da sola e a volte insieme ad altre donne italiane importanti perché creative (letteratura, musica, artigianato, illustrazione, burlesque),è fonte di idee e voglia di fare.

La conoscenza è sempre un momento di ricchezza e crescita” è una frase che l’artista ripete spesso e ci porta a pensare a quanto sia importante la condivisione e lo scambio di idee, seppur diverse tra loro.

Abbiamo avuto l’onore di intervistare questa grande artista e dalle sue risposte potrete assorbire creatività, arte, voglia di vivere e ispirazione pura.

A tu per tu con Alessandra Spizzo, artista curiosa verso la vita

Alessandra, quando hai scoperto il tuo lato artistico e hai capito che sarebbe stato il tuo futuro?

Da sempre è stata prevalente l’attitudine a creare e a fare; più che di lato artistico parlerei di “tuttotondo”. Da sempre ho disegnato e dipinto, fin da bambina ero dominata dalla curiosità di imparare e dall’esigenza del fare. La consapevolezza è subentrata da adulta, attraverso le acquisizioni manuali e soprattutto le comprensioni e le conoscenze. Un lungo cammino di studio teorico e pratico, di incontri e scambi, di partecipazioni e viaggi, di intuizioni e scoperte, un cammino senza soste, mai terminato, pieno di dubbi, inquietudini, curiosità.

Chi sei quando non lavori e cosa ami fare nel tempo libero?

Il tempo è dedicato a vivere e la vita, per quanto mi riguarda, è dedicata all’arte, compreso lo studio, a cui si aggiunge l’impegno sociale, sette giorni su sette, con alcune pause che riservo alla meditazione e all’attività sportiva: attualmente pratico la difesa personale e la kickboxing. Questa è la mia mission.

alessandra spizzo tutor

Ti occupi di esprimere la creatività dei ragazzi colpiti da autismo. Cosa significa per te?

Io sto bene con loro e loro con me. Riusciamo a comunicare efficacemente attraverso il visivo. Per me è un dono poter esperire questo mondo parallelo, dove si pensa diversamente e dove traggo sempre nuovi stimoli. Alcuni di loro possiedono personalità artistiche, ma in genere l’arte è un’efficace espressione di comunicazione. Purtroppo non è un processo spontaneo: gli autistici vanno incoraggiati alla creatività da un’artista con opportune capacità e competenze. Sottolineo artista. La mente autistica lavora in modo particolare e crea secondo precise procedure, con visioni uniche e con precise finalità. Talvolta si raggiungono risultati eccellenti.

Quest’anno Dan Miller, affetto da una grave forma di autismo, ha esposto le sue opere alla biennale di Venezia, palesando le sue qualità artistiche. Ci sono tanti interessantissimi artisti autistici. Artisti artisti. Certo in America sono riconosciute figure d’artisti operative come la mia… In Italia no. Tutto difficile.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Io attingo prevalentemente al mio ricco vissuto, al mio bagaglio culturale e ai miei valori. Ogni mia mostra racconta chi sono e in cosa credo. L’antropologia culturale, alla quale sono stata introdotta dal professor Gri, durante gli studi universitari, è stata una scoperta fondamentale, direi nodale. (L’antropologia è una materia che dovrebbe essere adeguatamente trattata in tutte le scuole dell’obbligo, agevolando la pace e la comprensione reciproca.)

Puoi parlarci della tua prossima mostra prevista per febbraio?

In “Omnia Vincit Amor” ho affrontato il tema dell’amore di coppia, proprio perché siamo in prossimità della ricorrenza di San Valentino. Mi chiedo se l’amore di coppia sia oggi un sentimento predominante e vittorioso in una società come la nostra, complicata, multietnica e multiculturale, dominata da stereotipi, appestata da egoismo ed egocentrismo. Con questa mostra mi rivolgo al visitatore, gli illustro i miei valori e i miei dubbi e poi gli dico: “Parliamone!”

mostra alessandra spizzo

  Che rapporto hai con San Valentino?

Se mi chiedi se attualmente sono innamorata, ti rispondo che amo vivere, ma non ho un uomo, sono single, pur aperta ad accogliere un compagno di viaggio. Se invece ne parliamo oggettivamente… La festa di San Valentino da Terni è stata istituita nel 496, per “cristianizzare” la festa pagana Iupercalia, una festa che si evolve con la promozione dell’amor cortese e che nei tempi moderni è diventata una festa mediatica e commerciale. In questo momento mi è più calzante la festa di San Faustino!!!

In un mondo un po’ arido di sentimenti, credi che l’amore di coppia possa vincere su tutto?

È la domanda che pongo ai visitatori ai quali naturalmente presento il mio punto di vista, espresso soprattutto con le due installazioni che rimandano al pensiero di Gibran. Presento due diverse esperienze: l’una pare riconoscere la vittoria dell’amore, l’altra la nega. L’antinomia risiede dentro i protagonisti delle due storie. La risposta sta dentro ognuno di noi.

Ti occupi anche di iniziative sociali che coinvolgono donne che hanno molto da trasmettere. Quanto credi sia importante divulgare il pensiero artistico?

Credo vi siano diversi piani di comunicazione e diverse siano le funzioni dell’arte. A parer mio tra le funzioni dell’arte, vanno ricordate quella culturale ed anche quella sociale. Fondere queste due funzioni, secondo me, è diventato necessario. Sono una donna fortunata perché contornata da donne straordinarie, capaci, sensibili, generose, creative, intelligenti, operative. Sto tentando di metterle in relazione. Chissà: potrebbe nascere qualcosa di bello!

alessandra spizzo

Nei momenti di sconforto che cos’è che ti fa andare avanti?

La mia vita per tanti motivi è molto difficile ma ho imparato ad affrontare le difficoltà. Il vero nemico, se c’è, è dentro di me: non gli permetto di dominarmi. Mi agevola sentire l’affetto e la vicinanza delle persone. Se poi il momento è più buio… Un po’ di meditazione, un buon libro, una buona dose di creatività, sono salvifici. Momento nero più del nero? Una sana intensa sudata sul ring o un po’ di palestra risolvono il più lancinante tormento interiore.

Dai un consiglio a tutte quelle donne che hanno la creatività nel sangue ma non hanno il coraggio di trasformare la passione in lavoro.

Mettiti in meditazione, ascolta cosa vuoi veramente e come lo vuoi, chiediti come puoi raggiungerlo, fai un programma, seguilo, applicati applicati applicati fino a centrare l’obiettivo. Se tu vuoi, ce la puoi fare.

Grazie Alessandra, ti facciamo il nostro in bocca al lupo e ti auguriamo tanta creatività!

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