Intervista a Giovanna Sparapani, fotografa delle donne

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Giovanna Sparapani è una donna molto energica e piena di vita, che riesce a portarti all’interno del suo mondo, fatto di fotografia e storia dell’arte. È per questo che l’abbiamo intervistata, per conoscerla, comprendere al meglio la sua arte e capire quali sono i suoi progetti futuri.

Chi è Giovanna Sparapani?

Giovanna Sparapani nasce a Piombino ma viene subito adottata da Firenze: questo continuo contatto con l’arte e con la storia la porta ad appassionarsi, studiare e laurearsi in storia della critica d’arte. Successivamente, mette questa sua passione e conoscenza a disposizione degli altri, intraprendendo la carriera di insegnante di storia dell’arte.

Terminata la prima fase della sua vita, dopo la pensione Giovanna Sparapani decide che non ha ancora terminato di esplorare il mondo, capirlo e trasmettere quello che ogni soggetto e rappresentazione vogliono suscitare. Per questo motivo frequenta (quasi per gioco) un corso di fotografia online digitale, tenuto da giovani e simpatici fotografi.

giovanna sparapaniÈ così che Giovanna si innamora di questo nuovo strumento di espressione. Riesce a trasmettere ciò che lei vede, attraverso una semplice immagine, facendo apparire l’anima di persone ed oggetti, continuamente fotografati con curiosità ed amore.

Con l’andare del tempo, fonde la sua conoscenza artistica con questa nuova passione fotografica, realizzando degli scatti unici nel loro genere, sin da subito. Un esordio mirato sostanzialmente ai dettagli offerti dalle crepe in un muro, dai murales colorati o da semplici graffi. Secondo Giovanna tutto ha un’anima che può essere rappresentata e tirata fuori, attraverso l’obiettivo.

Successivamente decide di cogliere tutti i lati di una Firenze sconosciuta all’occhio umano, per trasmettere quanto di bello questa città possa celare, nei propri angoli ed inclinazioni. Da questo lavoro, nasce Firenze Inaspettata edito da Polistampa.

Giovanna non si ferma mai né rimane stazionaria sui soliti soggetti: per una donna come lei, curiosa ed amante della sperimentazione, cambiare soggetto non significa tradire i precedenti, ma dare alla luce nuove visioni della realtà. Per questo motivo concentra i suoi studi e la sua creatività sulla figura femminile, in ogni sua sfumatura, raccogliendo le opere in una mostra intitolata Ombre e Luci ed Omaggio al Femminile. Proprio da questo progetto nasce un libro catalogo, edito da Casa Editrice goWare, dal titolo Donne al Plurale, di grande successo.

Giovanna è una donna che racconta le donne e ci insegna a vedere l’arte sotto un altro punto di vista, quello interno e più profondo; è colei che non solo fotografa, ma riesce a far immaginare la storia che esiste dietro ogni scatto. Conosciamola prima a parole e poi con una fotogallery (in fondo all’articolo), e capiamo insieme perché la consideriamo una di quelle donne importanti italiane da cui prendere ispirazione e forza.

A tu per tu con Giovanna Sparapani

Chi è Giovanna, quando non lavora?

Lavoro più o meno sempre, ma con orari liberi scelti da me. Dopo la conclusione del mio lavoro scolastico come insegnante di Storia dell’arte nei Licei fiorentini, la fotografia mi impegna moltissimo, ma, come ho detto, mi concede spazi di libertà che riempio con letture, un minimo di attività politica, incontri con amici, un po’ di attività di giardinaggio… Non amo viaggiare.

Ti definisci una sperimentatrice. Sei sempre stata così o hai acquisito questa caratteristica con gli anni?

Sono sempre stata curiosa e mobile nei miei gusti e nelle scelte di vita, talvolta anche drastiche e in certo modo dolorose. Andando avanti con gli anni ho preso le misure in modo più attento e i lati congeniti del mio carattere mi hanno aiutato a non fermarmi mai ed a trovare un campo, la fotografia, dove soffermarmi, ottenendo molte soddisfazioni.

Cosa rappresenta, per te, la fotografia?

Un modo interessante per indagare la realtà, ma non solo: infatti io amo trascendere gli aspetti troppo invadenti del reale, cercando suggestioni particolari che si possono trovare nei miei scatti con astrazioni basate su colori, crepe, muffe, sgocciolature, desunti da inquadrature molto strette prese da muri cittadini imbrattati di figure e tags.

Anche nei ritratti femminili o nei nudi, sono sempre alla ricerca di inquadrature particolari, effetti di ‘mosso’, trasparenze, colpi di luce curati, a conferire alle immagini un vago senso di mistero, “per non morire di troppa verità”, come sostiene una mia cara amica a proposito dell’attività artistica in generale.

Parlaci di “Firenze Inaspettata”: cosa ti ha colpito di più e cosa hai voluto trasmettere?

Quello di Firenze Inaspettata è stato un progetto collettivo, ideato e curato dalla fotografa Lucia Baldini, lavoro che ha avuto un’ ottima conclusione in un bel volume edito da Polistampa, presentato in luoghi prodigiosi, come la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. I fotografi che hanno partecipato al progetto sono stati liberi di interpretare Firenze dal loro punto di vista. Prima regola: uscire dalle vedute del centro tipo “cartolina”; seconda regola: in una foto di ciascun portfolio doveva apparire in qualche modo una veduta anche fugace della Cupola del Duomo.

Come mi sono mossa io? Partendo da alcune parole di Renzo Piano che è possibile trovare all’interno della pubblicazione; mi sono spostata in periferia e sono stata colpita dalle numerose centraline, parabole, antenne… Ed ho sviluppato una serie di fotografie sul tema dell’ENERGIA. Il lavoro è stato molto apprezzato per l’originalità della visione e del concetto che vi sta dietro.

firenze inaspettata energia

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Parlaci ora della mostra “Omaggio al Femminile”: cosa vuole comunicare?

L’idea di questo progetto è nata circa un anno fa dopo avere lavorato in studio con giovani modelle per realizzare la mostra OMBRE E LUCI di cui potete sfogliare il catalogo nel mio sito. Perché non lavorare anche con modelle più o meno della mia età? Mi sono rivolta ad alcune delle mie molteplici amiche, fascia 55-80 anni, che dopo qualche iniziale timidezza e perplessità, si sono inserite nel gioco fotografico con molta arguzia ed ironia. La bellezza, secondo me, non sta solo in perfette forme esteriori, ma nell’autenticità delle persone che col passare degli anni diventano più sincere e vere con loro stesse.

A latere della mostra è stato pubblicato dalla edizioni goWare un libro dal titolo Donne al Plurale in cui ogni “modella” si è espressa scrivendo su tematiche da me suggerite relative al concetto di “bellezza”. A completamento della mostra, una serie di fiori ripresi in studio con luci raffinate per un omaggio elegante alle Signore fotografate. La mostra ancora visitabile presso Distante Cashmere a Firenze, ha avuto molto successo e, grazie anche alla presentazione della critica d’arte Daniela Pronestì che ha curato l’evento, credo che il messaggio di fondo sia stato correttamente recepito. Per questo lavoro avrei proprio l’ambizione di farlo girare anche in altre sedi.

“Omaggio al Femminile” non è solo una mostra, ma è anche un libro. A chi è dedicato?

A tutte le donne giovani e meno giovani, con l’invito di essere sempre se stesse. Assicuro che non è difficile soprattutto man mano che passano gli anni, come suggerisce in modo leggero ed arguto la filastrocca pubblicata sulla quarta di copertina del libro Donne al Plurale.

Se ti diciamo la parola “fiori”, cosa ti viene in mente? Eleganza, varietà, profumi, vulnerabilità, fragilità, colori, forme… Da cosa vieni ispirata, ogni giorno? 

Dalla voglia di fare, o meglio di ‘creare’. Il dormiveglia prima di alzarmi ed iniziare una nuova giornata è per me un momento magico in cui le nuove idee prolificano: fermo tutto su un quadernino e poi cerco di attuare le idee che mi sembrano più interessanti. Purtroppo, e qui devo sottolineare una nota negativa della mia città di adozione, in questo momento è molto difficile trovare spazi aperti all’arte contemporanea ed in modo particolare alla fotografia! Ma non mi perdo mai d’animo.

Ci puoi parlare dei tuoi progetti futuri?

Sto lavorando sul tema del GELO. E mi sto interessando anche di ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE. Cerco di alternare temi rivolti al sociale con temi più introspettivi. Ne vedrete delle belle!

Cosa consiglieresti alle donne che vogliono seguire i propri sogni, desideri, ispirazioni, ma non hanno il coraggio di farlo?

Sognare va benissimo e costa poco, ma bisogna essere tenaci e determinate per mettere in pratica almeno qualche piccolo progetto. E poi puntare sempre a crescere nel lavoro e nelle aspirazioni: senza però stressarsi troppo!

Ringraziamo sinceramente Giovanna Sparapani per la sua grande disponibilità e cordialità; vi lasciamo a qualche sua opera!

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