Breve storia dei trattamenti anti età, dall’antichità ad oggi

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Fin dagli albori dell’umanità la bellezza e la giovinezza sono stati dei valori inseguiti e bramati sia dalle donne che dagli uomini. I trattamenti anti età e la cosmesi di bellezza non sono una scoperta della società moderna, ma già 4000 anni fa le donne egiziane erano esperte nell’arte della preparazione di unguenti e pozioni di bellezza.

La storia della cosmetica affonda le sue radici nella notte dei tempi e fin da allora ha avuto come unico scopo quello di combattere l’invecchiamento e ‘vanificare’ l’azione inesorabile del tempo.

storia creme e trattamenti anti etaLe prime testimonianze dell’utilizzo di unguenti e preparazioni anti-età risalgono al 400 a. C. in Egitto e in generale in tutto l’emisfero orientale. Non è un caso che la cosmetica sia nata nelle lontane terre d’Oriente, poiché, era lì che crescevano la maggior parte delle piante e dei minerali utilizzati per la preparazione di unguenti, oli profumati ecc.

Da lì le carovane li trasportavano in Occidente ad uso e consumo delle ricche e raffinate matrone romane e greche, le uniche che potevano permettersi di comprarli. Nell’antica Roma ad esempio le signore erano solite lavarsi con il latte d’asina che si credeva rendesse la pelle più bianca e morbida, rallentando l’azione inesorabile del tempo.

Gli unguenti erano a base di olio d’oliva, di rosa, di gelsomino e di nardo. Si usavano anche speciali tinture per capelli per nascondere i capelli bianchi e ci si lavava il corpo con il ‘lomentum’, una sorta di sapone ricavato dalla farina di fave. Per donare la freschezza alle guance le donne usavano la ‘cerussa’, una crema a base di bicarbonato di piombo.

L’utilizzo di cosmetici e trattamenti anti-età è sopravvissuto anche durante tutto il medioevo nonostante la ferma condanna della Chiesa. Anche nel medioevo come nell’antichità l’attenzione si concentrava tutto sull’utilizzo di creme e unguenti sbiancanti per la cura della pelle.

Tali lozioni avevano lo scopo di levigare la pelle e farla apparire più giovane e liscia. Le materie prime più utilizzate erano di uso comune come salvia, mandorle, fave, limone, aceto e chiara d’uovo. Non mancavano, però, preparati più elaborati a base di biacca, allume, antimonio o sublimato d’argento.

Con il Rinascimento e il rinnovato culto della giovinezza e della bellezza, l’uso di unguenti, creme e belletti divenne una prassi comune nelle classi superiori, le uniche che potevano concedersi tali frivolezze. Una tendenza che accomunava uomini e donne senza distinzioni di sorta. Il seicento fu il secolo delle corti e delle cortigiane e l’utilizzo di cosmetici divenne una vera e propria necessità imposta dall’etichetta di corte. Via libera a creme, trucchi, ciprie e unguenti profumati per il corpo e per i capelli.

Ogni parte del viso veniva accuratamente truccato e la pelle trattata con acqua e spirito profumato. Le cortigiane dovevano apparire sempre giovani e belle se non volevano correre il rischio di cadere in disgrazia agli occhi dei loro protettori.

Ci fu poi la Rivoluzione Francese e la messa a bando di ogni lusso, cosmetici compresi. Ma i divieti durarono ben poco e già nell’800 i cosmetici ritornarono ad essere molto in voga e ripresero a seguire le mode del momento. Fu alla fine dell’800 e precisamente nel 1890 che madame Lucas aprì a Parigi il primo istituto di bellezza della storia.

E con un balzo si arriva ai giorni nostri e alla moderna industria cosmetica, con i suoi laboratori all’avanguardia, la ricerca continua e lo sviluppo di molecole, principi attivi e sostanze sempre più efficaci nella millenaria lotta dell’uomo contro il tempo. Non è un caso, infatti, che tra le varie ramificazione dell’industria cosmetica, quella relativa allo sviluppo di trattamenti anti-età non conosce mai declino.

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