Un’italiana a New York (7° e ULTIMA puntata)

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… ti sei persa la sesta puntata? Leggila qui!

E ora sei pronta per scoprire il gran finale!

 

10°  giorno

 

Vado via più in fretta possibile dal ristorante, cercando di non lanciare in aria tutto ciò che si trova davanti a me.

Stefano mi rincorre. Marco mi rincorre.

Mi giro come una furia: “Sei solo un bastardo ed io sono una cretina! Non era morta tua moglie? Non eri addolorato tu? Ma che razza di bastardo sei?

Stefano: “Sofia calmati! E tu, Marco… Sai che ti dico? Mi licenzio anche io! Non posso guardarti in faccia ogni giorno e portarti rispetto! Non lo meriti.”

Marco: “Sofia, fammi spiegare tutto… Se mi lasci parlare, vedrai che capirai tutto.”

Con passo veloce arriva la moglie di Marco, ridendo della scena: “Eccola qui la dolce Sofia. La moglie affranta che è scappata dall’Italia per vivere a New York. Povera dolce illusa!”

Sofia: “Ma cosa vuoi tu? Tuo marito va a dire in giro che sei morta… Capito? Morta!”

Annalisa: “Sì… Lo so Sofia, so tutto. Per lui io sono morta. Ma avevo ancora un conto in sospeso ed ho deciso di rovinargli la festa. Ah… Per la cronaca, lui ti ha usata per vendicarsi….”

Stefano: “Tutto questo è un misto tra Beautiful, Lost e Desperate Housewife… Andiamo via Sofia. Marco, aspettiamo la liquidazione!”

Io: “Sì, certo che andiamo via. Ma prima voglio sapere tutto. Forza, morta che cammina… Spiegami e fai in fretta!

Marco nel mentre chiude il ristorante al pubblico e fa andare a casa il personale.

italiana a new york

Annalisa si siede, accavalla le lunghe gambe e comincia a fissarmi: “Non ti dice nulla un viaggio di lavoro a Berlino? Ed uno a Barcellona? Sempre nei week end… Non ti viene nulla in mente?”

Mi guardo intorno, cercando aiuto da parte di Stefano… Ma anche lui ha lo sguardo incredulo e cerca di capirci qualcosa.

Io: “Si, certo. I viaggi del mio ex marito. Quindi?”

Annalisa: “Non erano viaggi di lavoro. Erano week end con me. Hai capito bene. Con me.”

Marco: “Siamo stati traditi tutti e due Sofia, dai nostri coniugi.

Io: “Tu stai zitto! Avresti potuto dirmi la verità!”

Annalisa: “Eh no… Qui viene il bello! Marco ha scoperto tutto a tempo debito. Nel mentre Michele mi aveva lasciato per Guenda, quella specie di scopa vestita di vent’anni. Marco mi ha sbattuta fuori di casa, accompagnandomi alla porta con tanti aggettivi degni di una prostituta da quattro soldi. Poi ha scoperto chi era stato il mio amante per 4 anni….”

Sofia: “4 anni? Ti sei fatta mio marito per 4 anni?

Annalisa: “Dettagli Sofia… Non fare la bambina. La cosa grave, se mi lasci finire di parlare, è che Marco ha meditato una vendetta. E tu sei la vendetta! Il mondo è piccolo: il tuo migliore amico lavora qui, tu scopri il tradimento, scappi e magicamente hai già un lavoro!”

Marco: “Sì… Sì… È tutto vero…Volevo vendicarmi. Quel giorno sul taxi non è stata una coincidenza. Ti stavo aspettando. Avevo organizzato tutto. Solo che non avevo calcolato una cosa…

Annalisa: “Sì… Il cretino si è innamorato. Cornuto, cretino e nemmeno capace di vendicarsi.”

Marco: “Mi sono accorto di provare qualcosa per te quando ci siamo fermati al Radio City Music Hall… Ricordi?”

Io: “Sì, certo… E adesso capisco anche la tua frase. Ma non me ne frega niente! Siete un duo malefico. Tu sei una putt….! Mentre io ero a casa preoccupata perchè mio marito dovesse lavorare anche nei week end, eravate insieme a rotolarvi in qualche letto profumato di alberghi a 9 stelle. E tu Marco? Mi hai presa in giro per la tua vendetta personale. Ecco perchè conoscevi Michele…ma che cretina sono???”

Marco: “Mi dispiace Sofia… Vorrei solo che mi perdonassi.”

Io: “Me ne vado. Non voglio più vedervi. Sentirvi nominare. Sono venuta qui per cominciare una nuova vita e non me la lascerò distruggere questa volta!

Stefano: “Andiamo via Sofia… È vergognoso.”

Marco: “Sul serio Sofia, fammi spiegare le ragioni… Io ho agito con cattiveria, ma poi le cose sono cambiate. Come posso farti credere a quello che dico?

Io: “Vai all’inferno insieme a tua moglie ed a mio marito. Chiaro?”

 

Cammino abbracciata a Stefano per le strade di Little Italy, senza capirci nulla.

Ad un tratto ci fermiamo e ci guardiamo. Poi cominciamo a ridere come due adolescenti sul pullman.

Stefano: “Ti rendi conto che in dieci giorni hai fatto dei casini assurdi?”

Io: “Non ho fatto nulla io!! Hanno fatto tutto gli altri!! Ma ti sei licenziato?”

Stefano: “Sì… Vieni. Ti porto in un posto…”

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Camminiamo a lungo prima di imboccare la 7th Avenue. Proprio davanti ad un piccolo negozietto Stefano si ferma, mi sorride e mi guarda: “Questo è il nostro futuro Sofia! Io e te, come abbiamo sempre sognato. Lo so, avevamo idealizzato la 5th Avenue… Ma qui costa meno!”

Io: “Stefano… Ma non siamo troppo grandi per fare gli incoscenti?”

Stefano: “Fuck all! Ho già preso appuntamento con il proprietario…”

 

1 mese dopo…

 

Incredibilmente si sta realizzando il nostro sogno: la nostra piccola caffetteria italiana sta prendendo forma e proprio oggi la banca ci ha dato il suo benestare.

Siamo al settimo cielo! Anche se ho un piccolo segreto da svelare a Stefano.

Stefano: “Dai che abbiamo appuntamento con il fornitore alle 14.00.”

Io: “È un caso che il fornitore sia californiano, biondo e gay?

Stefano: “No! Nessun caso… È stato selezionato accuratamente! Adesso andiamo a festeggiare la nostra nuova attività. Vino bianco o rosso?”

Io: “Acqua tonica?”

Stefano: “Sei diventata astemia da due minuti?”

Io “No… Da stamattina per essere precisa.”

Stefano mi guarda. Poi pensa. Poi mi guarda. Poi pensa…

Non dirmi quello che penso… Ti prego… Dimmi che hai l’influenza intestinale… Ti prego!

Io: “Vorrei. Ma ho un ritardo di due settimane. Pensavo fosse lo stress. Poi stamattina ho fatto il test… E… Ecco… Sono incinta…”

Stefano: “Calcolando che non può essere mio per mille ovvi motivi e facendo un conto approssimativo… Merda Sofia… Merda!

Io: “Eh sì. E adesso che faccio??

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FINE PRIMA STAGIONE

Un’italiana a New York by Marilyn Aghemo

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